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domenica 24 aprile 2011

AK 74 custom


Nel panorama dei fucili d'assalto un pò come nella vita reale abbiamo una massiccia presenza nei campi di gioco o di "battaglia" di AK e Colt, quasi totalmente per la maggiore con sole poche e rare eccezioni, dalla mia posso dire di aver provato sia i colt che gli AK ed entrambi hanno caratteristiche tecniche che ti fanno o amare od odiare quegli stessi modelli, a quel punto diventa questione di praticità personale e di comodità scegliere quale dei due utilizzare, pur avendo trovato i colt molto comodi per un sacco di motivi mi sono soffermato nell'utilizzo degli AK per una serie di ottime qualità che ammetto non tutti possano cogliere.

Primo tra tutti la possibilità di insonorizzare il body stesso e l'infinita possibilità di custom, non quanto gli M4 ovviamente ma non siamo troppo distanti...

L'AK che andremo ad analizzare, il mio personale e per altro è un Totaly Custom che non ha più nulla ne del modello originale ne di qualsiasi altro in commercio. E' una specie di arlecchino o Frankenstain che dir si voglia che del modello base acquistato ha solo la scocca del Gear box, insomma, un autentica opera d'arte a mio modestissimo avviso.

Quando presi in mano il mio primo AK fu una specie di amore a prima vista, si trattava infatti del classico ferraccio, calcio, impugnatura e paramano di lego, il resto di ferro addirittura un pò consunto, rozzo, gretto, sincero, trovai queste qualità in quell'arma e scoprii quanto fosse immediato mirare con le sue tacche di mira e quando, strano a dirsi fosse maneggevole... Già maneggevole. L'arma seguente che acquistai fu proprio una di questo modello, un 74 della D-Boys che nulla aveva da invidiare a fucili blasonati, bello, robusto, solido, convincente, tuttavia non lo volevo così, avevo già in mente di creare un ibrido che mi capitò di vedere in foto che mi lasciò spiazzato dato che a una prima occhiata lo presi pr G36, solo che il caricatore mi spiazzò. A parte questo mi misi di buona lena a capire cosa diavolo fosse e un pò alla volta tra negozi online e tornio mi misi a creare e comprare i vari pezzi.



Tutta la meccanica è Systema, i migliori secondo me a parte occiamente le boccole che sono state sostituite con delle cuscinettate della Classyc Army. Pistone e testa pistone Systema e hop up di una marca sconosciuta ma tuttavia eccellente per robustezza e manifattura. Il passo seguente fu la canna interna che è stata del tutto creata e a breve sostituita con uan di precisione. Si tratta infatti di una canna di precisione per serie VSR, tra le più lunghe e risagomata con tutti i crismi necessari per potersi adattare all'hop up del buon ferraccio. Rimontando il tutto nel body notai che tra il gear box e il body del fucile ci passavano allegrissimi 1,5mm... Il che poteva significare avere la possibilità di insonorizzare il tutto, cosa che fu ovviamente fatta, nemmeno a chiedere insomma. Sistematicamente il fucile ora necessitava di chiari interventi di estetica. Il primo passo fu il body che DOVEVA avere la possibilità di farmi montare calci a tubo, la G&P mi ha fornito dunque il necessario, con un upper receiver in acciaio brunito e un lower receiver in alluminio CNC, robustissimo. Stessa marca per il calcio a Tubo che seppur inizialmente montava un Crane ora ostenta con una certa fierezza un Calcio CTR della Element, assolutamente robustissimo e solido da far paura. Il poggia mano invece è AK, si perchè a differenza delle repliche quelle originali pare costino decisamente poco... Ironia della sorte, unico intervento da fare è stato adattarla a essere montata su un fucile dasoftair aggiungendo delle semimolle per evitare il gioco che faceva se posato a terra e nel contempo lasciarlo flettere in caso di sollecitazioni estreme e risagomare il giunto che lo fissa al Body, una volta fatto questo mi son potuto dedicare effettivamente alle "utilità" del fucile. L'AK74 da me così costruito non differisce molto per lunghezza a un comune M4 e la possibilità di accorciare la calciatura influisce positivamente su questa capacità, chiaramente è inteso che il fucile risulta sguarnito di silenziatore e che tuttavia non risente del fonoassorbente di quantità minore posizionato del frangifiamma del 74 che come "blasonato" nei modelli originali ha già di per se un'elevata capacità smorzante.



Trovandomi spesso in posizione in cui il terribilmente scomodo caricatore a banana (o a falce come è più serioso dire) mi impediva di prendere agevolmente la mira da terra ho scelto come maniglia a sfavore di una abbattile di un modello capace di incorporare un bipiede, scelta che si è rivelata quantomeno azzeccata sia per quote (il necessario per tenere il caricatore staccato da terra) che per comodità avendo comunque una forma decisamente maneggevole. Si potrebbe quasi dire completato il fucile ma la G&G mi ha fatto un ulteriore regalo dandomi la possibilità di montare sul fucile una slitta superiore con tutti i confort per poterci aggiungere sistemi di puntamento ausiliari, malgrado sia tipico appoggiarci così ottiche da caccia con diversi ingrandimenti ho preferito montare un semplice olografico e quando avrò la possibilità un modello analogo ma dal profilo ancora più ridotto.




L'AK così assume una connotazione molto diversa dal solito diventando un fucile fuori dagli standard rudi e crudi della tradizione bellica e fornendo la possibilità di montare sulla stessa replica lanciagranate, torcia, laser, silenziatore, ottica standard a punto rosso e ottica abbattibile con ingrandimenti, insomma tutto il setup che potrebbe in effetti completarlo. Sul campo si è rivelato eccezionale a mio avviso, certo a molti fa storcere il naso ma la replica così "moddata" diventa realmente un oggetto personale degna di nota e con le capacità e la comodità tipiche dell repliche a cui si affida solitamente la massima customizzazione come i colt.


AK 47 (T&T)
Manegevolezza: 5
Accuratezza: 4
Ergonomia: 6
Comodità: 4
Optional: 0

AK 74 contractor Style (ibrido)
Manegevolezza: 8
Accuratezza: 6
Ergonomia: 7
Comodità: 6
Optional: 10

Ivviamente non reggerà mai il confronto con un PDW o un M4 Talon, Intruder, JP o Patriot ma già così, con queste modifiche guadagna prestazioni di tutto rispetto sia meccanico che estetico e funzionale portando rosate a distanza media chiuse in 15 cm o a lunga distanza a 25 che per un AK, diciamocelo, va più che bene no?

venerdì 8 aprile 2011

Oggetti di distruzione di massa

Il mondo del softair si è andato a migliorare anno er anno in modo costante e diventando via via più accurato ogni giorno di più. Settimanalmente si leggono di innovazioni e trovate geniali per incrementare la "simulazione" di guerra e l'efficacia delle nostre attrezzature (da luglio non si potranno più definire armi o fucili XD), ma la cosa che mi ha sorpreso di più è stata senza dubbio l'incredibile miglioria portata ai così detti ordigni di distruzione come granate, mine e lanciatori. riconosco di aver avuto sempre un'insana passione per questo genere di strumenti arrivando a costruirmi le pipe bomb per conto mio (in futuro posterò la guida per costruirle), fui uno dei primi a ordinare gli M203 dal Giappone quando uscirono alla modica cifra di 300.000 lire, eggià, c'erano ancora le lire... Ad ogni modo, l'intenzione di questo post è quello di recensire e dunque affrontare la questione mine, trappole esplosive, lanciatori, granate e bombe a mano che tanto mi stanno a cuore. Orientarsi in questo universo "esplosivo" (si picchiatemi per queste battute) è difficile perchè il mercato offre ordigni che partono da 30 € e arrivano a 170, 200 e oltre. Principalmente nel mercato ho visto un pò di tutto ed ecco quanto scoperto.



Lanciatori
A partire dai mitici GX per G36 ma idonei a un pò tutto per approdare ai modelli per AK spartani ma comodissimi passando per gli M203 riscontriamo tutti gli stessi problemi. La roba di "marca" è eccellente come nel caso della Mad Bull e le copie giocattolose, spartane, con quote errate e talvolta non funzionanti. Tendenzialmente sono tutti problemi trascurabili e rimediabili se abbiamo un pò di dimestichezza con frese, torni e similari ma che senza questi attrezzi diventano insormontabili, ad esempio la DBoys produce ottimi lanciatori ma lasciano piuttosto lente dentro il tubo di scatto granate della G&P o addirittura Mad Bull troppo "corti" (parlando di culatta) per ospitare granate after market. Se dovessi peròproporre io un lanciatore, il migliore mai provato è ed resta lo short della serie GX della madbull capace di essere ospitato in tasche porta pistola sia per ergonomia che forma (decisamente simile). Questa arma, usata da me ormai da due anni e mezzo si è dimostrata più volte rapida e precisa anche se parlare di precisione quando si ha a che fare con 210 pallini è azzardato.



La possibilità di montarlo sui fucili o di sfruttare la slitta superiore per fissare una picantilli e posizionare così tacche di mira trasformandolo in pistola è eccezionale e si adatta con una certa precisione a tutte l granate testate fino ad ora a parte qualche insignificante problema con le G&P.

Granate
MadBull, G&P, DBoys, CLassic Army, Army, Tokiomaru (sottomarchissima trovata in fiera) sono tutte fatte nello stesso modo ma non tutte funzionano come dovrebbero ne sono fatte nello stesso materiale o con lo stesso ottimo procedimento (ovvero fresate dal pieno), la granata funziona in un modo molto molto semplice, in generale si tratta di un serbatoio di gas collegato ad una valvola che se toccata libera lo stesso gas negli ugelli contenenti i pallini con una certa violenza liberando così il carico di BB.



Ciò accade senza problemi solo se la valvola è:
-Pochi decimi di millimetro più piccola del suo vano.
-con un O ring in ottime condizioni.
-Con le sferette correttamenbte posizionate, tali sferette si trovano sulla punta della valvola sorretta dalla molla.
-Se il materiale non si deforma in virtù del gas (che tende ad essere molto freddo).

Le migliori trovate sono senza alcun dubbio le MadBull, senza alcun dubbio e alcune fatte interamente in ABS di una marca totalmente sconosciuta. Tuttavia le granate necessitano di accortezza e buona manutenzione, non deve ad esempio finire acqua o sporcizia negli ugelli e nella valvola, ogni due/tre usi vanno lubrificate, insomma sono chicchette si sfiziosa ma che necessitano di una certa cura. Quando le trasportate dovete aver cura di metterle in tasche comode, con la punta rivolta verso il basso e non ammucchiate in una scarsella o bisaccia, vanno riposte nel loro vano dopo essere state usate e va evitato che cadano in terra.

L'effetto delle granate è disarmante, eccezionale e molto psicologico. Una buona granata se usata efficacemente e con il gas giusto è capace di sfrondare un cespuglio come nessuna altra arma è capace, colpire fino a quattro persone in modo ottimale, saturare porte, finestre e stanze con un solo colpo, inoltre obbliga chi subisce il colpo ad accusare e spesso tenere la testa bassa per qualche secondo utile di solito a chi deve assaltare per raggiungere la posizione. Una buona granata e un buon granatiere può trasformare una squadra di assaltatori in un efficacissimo meccanismo offensivo. Il setup ideale? Tre/Quattro granate e un lanciatore. Troppe diventano di impaccio, pesanti e ovviamente una buona bombola di gas.

Bombe a mano
Discorso sottile e delicato perchè del tutto inadatte a scalmanati, idioti, bimbiminchia e tutta quella gente che non riflettono troppo o semplicemente che riflettono troppo a lungo. Posso dire di aver provato diversi modelli di questi ordigni miracolosi e in principio erano solamente pericolosi e insicuri in quanto costruiti in acciaio, con cerniere e molle e dunque con la possibilità che queste partano colpendo persone o cose. Inizialmente e per la maggior parte dei casi le bombe a mano sono composte da due o tre semigusci che aprendosi liberano gas e pallini, la capienza va da 20 a 50 e non sembra va come dovrebbe facendoci sentire come gli americani con le prime ananas che volavano, atterravano e facevano uno sbuffetto senza esplodere ma restando li in agguato per anni, senza contare che non è nemmeno detto che i pallini escano correttamente dato che se la granata a semiguscio cade a spoletta in giù i pallini cadono per terra, se cade con la spoletta verso destra o sinistra libererà solo una parte dei pallini in alto e gli altri nella direzione appropriata e nel raro caso che cada correttamente beh... Quei pochi pallini maledetti non è detto che prendano il bersaglio. Solo negli ultimi anni si è vista una grande e splendida innovazione da questo punto di vista: le granate Tornado. Le granate Tornado sono in effetti la cosa più precisa e realistica che si possa immaginare anche se in colori molto vistori (ma meglio così) il funzionamento è semplice e geniale insieme, si tratta di un pistone temporizzato che preme il gas in modo potente verso gli ugelli carichi di pallini (2 in genere) facendo ruotare la granata come una trottola e spargendo dunque i bb in una vastissima area con effetti davvero strabilianti. Le applicazioni sono molteplici: dal comune lancio da una porta o una finestra alla trappola con filo di inciampo. La tornado inoltre ha un comodo dispositivo che regola il tempo di attivazione su 3 secondi o su 1.30 secondi.



Insomma nell'iniverso del softair non mancano strumenti di questo tipo ma in qualsiasi direzione o scelta andiate a parare ogni attrezzatura passiva va utilizzata con grande cura, con grande attenzione al fine di non lasciare mine e bombe a mano disseminate nei boschi in balia di persone innocenti che tutto desiderano tranne che trovarsi un BB in un occhio.

Come sempre Signori Giocate a fare la guerra, non fate guerre per gioco.